Giura

Romanzo di Stefano Benni

Feltrinelli, 195 pp, € 16,50

Parla di amore e di ricordo, ma parla anche di ecologia e dei suoi nemici. Molto meglio di come ne ha parlato il compianto Luis Sepulveda. La prosa di Benni concede molto al surrealismo, ma molto ne trae anche.

Febo e Luna sono destinati ad amarsi fin da bambini, nel loro paese sull’Appennino, e le loro storie si alternano come il sole e la luna. Febo è pieno di rabbia, ed è con quella che persegue le sue idee, vagamente millenaristiche. Luna, pur selvaggia e solitaria, è generosa e concreta. Sarà lei a realizzare maggiormente i suoi progetti.

Tra gli altri personaggi, ne emerge uno negativo, che incomincia da bullo e si ricicla come funzionario di uno stato sovranista; e uno positivo, un professore di filosofia deluso, che distribuisce voti politici di un ’68 già fallito. E questo è il marchio di Benni e della sua umanità varia, dove tutti sono eroi o vittime, salvo il bullo neofascista.

Speriamo di godercelo ancora a lungo.

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