Il film di Gianluca Jodice sul vate
Gli ultimi anni di Gabriele D’Annunzio sono quelli del suo progressivo distacco dal fascismo, ormai diventato un fantoccio a rimorchio della Germania di Hitler, e della sua decadenza fisica. Il Vittoriale fa da sfondo alle vicende del poeta assiduamente sorvegliato dal regime, che ormai vede in lui un ostacolo, dopo averne sfruttato la figura, assumendone più i difetti, che non i pregi. D’Annunzio non ha mai rinnegato il fascismo, ma la sua fama non porta più acqua al mulino del duce, il fascismo non può più servirsene, e per questo lo mantiene come un ingombrante prigioniero: questa è la sua condanna. Nonostante tutto, è lui il gigante, e gli altri sono i nani, tra i quali emergono poche eccezioni.
Un film cupo e triste, ben diretto e interpretato non solo dal protagonista Sergio Castellitto, ma anche da un nutrito stuolo di eccellenti professionisti del teatro.