Romanzo di Harper Lee
L’autrice del Buio oltre la siepe torna con questo libro del 1955 alle vicende della famiglia Finch. “Non esiste una cosa come la coscienza collettiva”: questa frase è, a mio parere, l’unico contributo che questo romanzo dà alla cultura, e il richiamo alla coscienza e alla responsabilità personale è un impegno da non dimenticare. Tutto il resto mi sembra di scarso respiro, con un finale affrettato. Forse dipende dalla traduzione, ma a tratti non si capisce se parli al presente o al passato, e globalmente poco si capisce cosa voglia dire.