Saggio di Giuseppe Remuzzi
Non è un saggio, ma una raccolta di articoli apparsi sulla stampa quotidiana, e alcuni di questi sono piuttosto vecchiotti (il volume è uscito nel 2021, ma alcuni articoli sono precedenti).
Non è del tutto corretto neppure il titolo, perché l’uomo di Neanderthal compare solo in 10 dei 37 articoli raccolti. Quella, invece, che rimane sempre protagonista è l’evoluzione e la sua idea di base, cioè la sopravvivenza del più adatto, che riesce a riprodursi e a trasmettere il proprio patrimonio genetico ai suoi discendenti.
L’evoluzionismo e la genetica fanno dunque da filo conduttore, e questo filo, oltre a evidenziare le parentele tra Sapiens, Neanderthal e i primati, annoda argomenti quali il COVID, le migrazioni di ogni epoca, l’influenza dei geni sulla socialità e su altri aspetti del carattere umano, la coabitazione con gli animali, e, ultimo ma essenziale, il rapporto tra scienza e fede, su cui fanno testo da un lato gli scritti di Galileo, dall’altro l’enciclica pontificia del 2015: l’autore evidenzia come dicano sostanzialmente le stesse cose, perché Galileo era credente sul serio, e non per convenienza.
Tutto sommato, una lettura interessante, anche se non particolarmente profonda.