Dal Drago a che cosa?

Tentativo malriuscito di celebrazione

A Dicembre del 2006, Carlo Carlotti, caro collega esperto di materiali e controlli, decise che era il momento giusto per andare in pensione. Siccome gli volevamo un gran bene, ci furono dei caldi addii, e io scrissi un “discorso della cuccagna” che riprendeva il discorso della montagna del Vangelo di Matteo con i tagli e le modifiche del caso e l’aggiunta di una serie di auspici per Carlo medesimo e per tutto il nostro gruppo. La cosa non sembri blasfema: era solo un innocuo scherzo che niente toglieva all’originale, che è non solo un testo di fede, ma anche uno dei più bei brani della letteratura mondiale.

Oggi che Mario Draghi se ne va, mi è venuta l’idea di rifare lo stesso discorso di allora, rivedendolo per questo nuovo addio: non ci sono riuscito. Non cercare di fare due volte la stessa invenzione: la seconda non viene mai bene. E allora, non potevo fare altro che riproporre il testo del 2006, a cui il lettore potrà aggiungere quel che gli sembrerà più adatto. il testo è corredato da alcune note esplicative.

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DISCORSO DELLA CUCCAGNA

Vedendo le folle, Carlo salì sulla montagna[1] e, messosi lui a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli. Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo:

Beati quelli che hanno fame di cultura tecnica.

Beati quelli che fanno ricerca.

Beati quelli che scrivono le specifiche.

Beati i conoscitori delle Norme.

Beati gli operatori di Controlli Non Distruttivi.

Beati i poveri di difettosità.

Beati i perseguitati per causa della qualità.

Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e diranno di voi ogni sorta di male.

Rallegratevi ed esultate, perché grande sarà la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato il SAS [2] prima di voi.

Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosto un fiore dai mille colori, né si accende una lucerna per tenerla nascosta, ma per metterla in alto, perché faccia luce a tutti.

Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre buone opere e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli.

Ma guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompensa.

Quando dunque tu dispensi cultura tecnica, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti per essere lodati dagli uomini, ma non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua buona opera resti segreta, e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.

E quando specificate, non siate simili agli ipocriti che amano specificare stando in piedi nelle riunioni e pontificano nelle centrali, per essere visti dagli uomini. Tu invece, quando specifichi, entra nella tua stanza e, chiusa la porta, specifica nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.

E quando compilate il WAS[3] , non assumete aria malinconica come gli ipocriti, che si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che stanno compilando il WAS. Tu invece, quando compili il WAS, lavati il viso e profumati la testa, perché la gente non veda che tu compili il WAS, ma solo il Fratello che è nel segreto; e il Fratello tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.

E non accumulate tesori nei cassetti della scrivania, dove tignola e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano; condividete invece tesori nel SIPAD[4] , dove né tignola né ruggine consumano, e dove i ladri non scassinano e non rubano.

E guardatevi dai cattivi fornitori che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci. Dai loro prodotti li riconoscerete: si raccoglie forse uva dalle spine, o elettrodi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni, e ogni appaltatore cattivo produce disegni sbagliati; ogni albero che non produce frutti buoni e ogni fornitore che non produce componenti a Norme venga tagliato e gettato nel fuoco.

E sia il vostro parlare si, si; no, no, perché se devi dire sì, sia sì; se devi dire no, sia no; tutto quello che aggiungi procede dal Maligno.

Chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua rete di terra sulla roccia delle Norme. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti, scoppiarono i fulmini e si abbatterono su quella rete, ed essa non cadde, perché era fondata sulla la roccia delle Norme.

Ma chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto, che ha costruito le sue protezioni sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti, scoppiarono i fulmini e si abbatterono su quel sistema di protezioni, ed esso fallì, e gli alternatori spararono, e i trasformatori furono ridotti in cenere, e la rovina fu grande.

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Quando Carlo ebbe finito questi discorsi, le folle restarono stupite del suo insegnamento e dissero:[5]

Boia! ma questo è un di ve’ boni; lo sa, quello che dice, mica come certi predicatori citrulli che fanno veni’ il malino.

Lo sa lui, maremma lupa, che i progetti si incominciano dall’obiettivo e che i programmi si tracciano a ritroso.

Lo sa lui, maremma diavola, che il piano di committenza viene prima di quello di progettazione.

Lo sa lui, maremma gnuda, che non si cava sangue dalle rape, né idee dalle teste di rapa, né calorie dagli zucchini.

Si è fatto uomo fra gli uomini, e servo dei servi, perché sa che la guida, da sola, non fa niente. Che guida è quella che conquista da sola un 8000 e non condivide con i suoi discepoli quello che ha imparato?

Il suo lavoro è quello di mettersi al servizio dei suoi discepoli, e di guidarli tra le insidie della montagna ed evitare che i crepacci li inghiottano, sempre presente, sempre disponibile, mai invadente, ed è stimato per la sicurezza che sa infondere.

Ma noi, che siamo il sale e il pepe della terra, queste cose le sapevamo già; ma quante volte, travolti da cento WBS[6] e illuminati da mille falsi profeti, ce ne siamo dimenticati! Ora arriva lui e te le spiattella tutte, e noi che si fa? Lo incoroniamo di spine, gli strappiamo le carni a frustate e lo inchiodiamo su un pezzo di legno!

E allora? Come possiamo dunque cambiare il destino, ed evitare a Carlo la crocifissione e a noi l’estinzione? A chi rivolgerci?

Al Padre nostro che è nei cieli, o al Magistrato delle Acque? Al sindacato o al WWF? Alla Caritas o a Emergency? Alla Capitaneria di Porto o ai Vigili del Fuoco? Alle guide alpine o ai maestri di sci? Alle Pantere Nere o ai Fratelli Mussulmani?

Chi potrà aiutarci?

Ma Carlo non ha bisogno né di noi, né d’altri.

Lui sopra tutti come aquila vola, non gli serve neppure il coro degli angeli, e sottraendosi alle spine e ai flagelli, si eleva alla gloria degli altari e della pensione per godersi il meritato riposo nel suo paradiso:

un paradiso che è fatto di sole caldo e aria frizzante, mare pulito e montagne intatte, spiagge bianche e prati verdi, pesce fresco, vino buono e donne generose.[7]

Lì praticherà l’Atarassia, l’Antinomia e l’Apocatàstasi, l’Ermeneutica, l’Epistemologia e l’Eudemonia, l’Impresa, l’Inglese e l’Informatica, l’Olismo, l’Omeomeria e l’Ontologia, l’Ucronia, l’Utopia e l’Urdoxa,

l’irrumazione, la podicazione e il cunnilingio[8], la storia, la geografia e le scienze, la matematica, la fisica e il sudoku, l’opera, l’operetta e il trescone, la roccia, la neve e la lippa, la panzanella, la ribollita e i cantuccini,

scopa, briscola e tressette, Dio, Patria e Famiglia, coca, casa e chiesa,[9] Bacco, tabacco e Venere, whisky e soda e rock’n roll.[10]

E noi intanto, si ricomincia da capo, con più rigore e più energia, con il sale e con il pepe, con l’oro dell’esperienza, l’incenso della creatività e il balsamo delle Norme, dicendo sì e dicendo anche no, cercando ogni giorno e in ogni luogo una nuova opportunità,

inseguendo ogni giorno un’idea, perché le idee sono come le nuvole, e quando una si fa vedere, bisogna acchiapparla subito, altrimenti svanisce e non si trova più.[11]

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Note:

[1]   La prima parte è ispirata al Discorso della Montagna, o delle Beatitudini, Vangelo secondo Matteo, Libri 5÷7. Costituisce la “predicazione” del Pensionando, rivolta a quelli che restano.

[2]   Il SAS era una struttura tecnica attiva negli anni “80

[3]   Il WAS è un sistema di gestione presenze e rimborsi spese

[4]   Il SIPAD è un sistema di archiviazione centralizzato

[5]   La seconda parte costituisce il commento delle folle, cioè di chi resta, alla “predicazione” del Pensionando.

[6]   La WBS è l’unità di lavoro tecnico

[7]   Ispirato a “Onda su onda”, di Paolo Conte.

[8]  Da “La vita agra”, di Luciano Bianciardi

[9]   Da “Bollicine”, di Vasco Rossi.

[10]   Da “Tu vo’ fa’ l’americano”, di Renato Carosone.

[11]   Ispirato a “Una canzone per te”, di Vasco Rossi.

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