Il passeggero

Romanzo di Cormac Mc Carthy
L’Autore

Tra i morti illustri della settimana del 12/06/23, un posto importante va riservato a Cormac Mc Carthy. Io l’avevo conosciuto per Suttree, il romanzo epico ambientato sul fiume Tennessee, letto al suo apparire in Italia, nel 2010, 30 anni dopo la sua pubblicazione negli States.

Ora parliamo del primo romanzo della diade conclusiva della sua narrazione, Il passeggero. E io lo faccio cercando di mettere nel racconto l’ordine che l’autore, per ragioni espressive, non ha voluto metterci.

I personaggi

Il protagonista è Robert Western, Bobby per gli amici. Viene dal Tennessee. Bobby fa ora il sommozzatore e si occupa di recuperi subacquei in Florida. Ma prima di fare questo mestiere, ha studiato e anche insegnato fisica, ed è stato corridore automobilista in Europa. I suoi genitori non ci sono più, mentre c’è sua nonna, che vive ancora nella campagna in cui Bobby è cresciuto. È morta anche sua sorella Alicia, genio matematico e violinista, suicida, e questa è la morte che ha maggiormente segnato Bobby. Alicia è stata lungamente ricoverata in una casa di cura per malati mentali, e nei suoi deliri le “facevano visita” dei personaggi tra i quali emergeva un piccolo focomelico che le compariva quando lei rigettava le terapie che avrebbe dovuto assumere. Ci sono anche molti amici di Bobby, in questo racconto: personaggi tra loro molto diversi, che costituiscono un universo estremamente vario e parlano degli argomenti più diversi con linguaggi non sempre corretti.

Il passeggero

Un giorno, durante un’immersione, Bobby trova un piccolo aereo affondato, apparentemente intatto. Al suo interno ci sono nove passeggeri, che non sembrano morti di morte violenta, ma piuttosto annegati. Però, sulla lista dei passeggeri ce n’è un altro: dieci sulla lista, e nove sull’aereo. Che fine ha fatto il decimo passeggero? C’era davvero, o mancava all’appello? Si è salvato, e, in questo caso, dov’è ora? Oppure è morto anche lui nell’affondamento e qualcuno ha fatto sparire il suo cadavere? Fatto sta che Bobby, da quel giorno, si sente osservato, seguito, spiato, e tempo dopo si trova con il conto corrente bloccato, l’auto (una Maserati Bora) sequestrata e il passaporto annullato. La sua colpa, gli dicono in banca, è di aver evaso le tasse. O forse, qualcuno vuole provocare la sua reazione per poterlo accusare di qualcosa di più grave e arrestarlo: questo pensa lui e gli suggeriscono i suoi amici.

La fuga

E poi, la fuga. Prima, si ritira a vivere d’espedienti su una spiaggia caraibica, vedendo occasionalmente i suoi amici, e ricevendo anche una “visita” del piccolo focomelico. Poi, messi insieme un po’ di soldi, parte per l’Idaho su un pick-up e si rifugia in una casa che conosceva e che ora è disabitata. Infine, si ritira in Spagna, fra le Baleari e la Murcia, con l’intenzione di non spostarsi più da lì. Qui non lo inseguono più le persone concrete che lo spiavano in America, ma lo inseguono i suoi fantasmi: quello di sua sorella, in primo luogo, ma anche quello di suo padre e quelli dei suoi amici che non ci sono più, di cui alcuni morti in circostanze poco chiare.

Un libro difficile

È un libro difficile da leggere, e ancor più difficile da capire, ma comunque bellissimo e appassionante. Si segue con difficoltà; è difficile capire quando il discorso è diretto e quando è indiretto, e anche quando è sicuramente diretto, fai fatica a capire chi è che parla. Non resta che affrontare Stella Maris, il secondo romanzo di questa dilogia, sperando di riuscire a risolvere i dubbi rimasti, che sono molti:

  • Quali segreti conosceva il padre di Bobby?
  • Quello di Alicia è stato davvero un suicidio?
  • Che fine ha fatto il decimo passeggero dell’aereo?
  • Bobby era seguito e spiato: da chi?
  • Bobby è riuscito a evadere: con il permesso di chi lo seguiva?

E poi:

  • Come è fatto per Mc Carthy l’animo umano?
  • Cosa differenzia, per lui, l’anima dei cosiddetti folli dagli altri?
  • Cosa sono per lui le scienze, la logica e la filosofia?

Al prossimo romanzo tutte queste sentenze.

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