Adozioni a distanza

Mail inviata a Save the Children e agli indirizzi sottoelencati, quelli di tre sindaci, tre parlamentari e due quotidiani

Gentili signori,

sono un pensionato di 67 anni, nato a Empoli e residente a Lucca. Conosco le vostre iniziative di adozione a distanza e non ho mai aderito per la paura di assumermi delle responsabilità a cui, forse, non avrei poi potuto far fronte con onore. D’altra parte, mi sono ormai convinto che anche qui da noi ci sono bambini da salvare, e mi riferisco a quelli che, spesso per motivi abietti di propaganda politica, vengono privati, per esempio, della mensa scolastica. Ho pensato che si potrebbero adottare quei bambini, pagando per loro la retta della mensa, ma non credo che ci sarebbero tutte le adesioni necessarie, perché, calcolando una quota di 5 € al giorno per 5 giorni alla settimana e 40 settimane, si arriva alla non trascurabile cifra di 1000 € all’anno. Si potrebbero allora promuovere delle multiadozioni, in cui un più ampio numero di persone (5÷10) potrebbero adottare uno stesso bambino, pagando per lui. Si otterrebbero così due risultati: alleviare l’impegno economico per ciascun partecipante e ridurre anche il suo carico di responsabilità. Vorrei conoscere il vostro parere su una iniziativa di questo genere, se sia possibile realizzarla e se voi o altri potreste farlo.

Vi ringrazio per l’attenzione e vi saluto cordialmente.

Brenda Barnini, Laura Boldrini, Emma Bonino, Mara Carfagna, Alessandro Tambellini, Maurizio Verona, La Repubblica, Corriere delle sera

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