COVID 19, tanto per cambiare

Fobie, fobie

Sono sempre dell’avviso che sul virus non si dovrebbe scherzare, ma bisogna pure sdrammatizzare un po’. Oltretutto, stiamo ormai assistendo da un lato a comportamenti irresponsabili, di persone che si spostano senza motivo, gruppi che si radunano, come se fosse tutto normale; dall’altro, comportamenti fobici, nevrotici fino all’autolesionismo. Meglio i secondi, che eventualmente danneggiano solo se stessi, ma torna in mente Lucio Dalla, quando cantava che “l’impresa eccezionale è essere normale”. Mi torna in mente anche quel che si diceva tra maschietti su come si riconosce un operaio da un impiegato: l’impiegato, che ha le mani pulite, prima piscia e poi si lava le mani; l’operaio, che le ha sporche, prima si lava le mani e poi piscia. L’eccezione era nella centrale nucleare, dove anche gli impiegati si lavavano le mani prima di pisciare, per non rischiare di contaminarsi il pisello. Ora, con questo frequente lavarsi le mani, peraltro giustissimo, chissà se c’è anche chi si cura di non trasmettere il virus al pisello.

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