Io vedo la politica da sinistra, e non ho dubbi su cosa voglia dire essere di sinistra: è la volontà di trasformare i privilegi di pochi in diritti di tutti. E ci si riferisce, ovviamente, alle cose che contano davvero: la sanità, l’istruzione, la giustizia.
Dai un’occhiata agli Stati Uniti: specialmente dopo l’uscita di scena di Joe Biden, il posizionamento politico dei democratici non è poi così diverso da quello dei repubblicani nell’economia, e la vera differenza sta nella diversa concezione dei diritti civili, più alta nei democratici, e del culto del capo, più forte nei repubblicani.
E in Italia? La distanza tra i due schieramenti è più ampia ed è minore il culto della personalità del capo, anche se c’è il rischio di uno scivolamento che non c’era fino all’epoca di SB.
In Italia c’è anche una marcata disomogeneità di ciascuno schieramento, ma può darsi che ci sia anche altrove, senza che noi la notiamo. Ma probabilmente è proprio per questo che oggi abbiamo così tante difficoltà a stabilire cosa sia la destra in Italia, e cosa sia la sinistra.
Infine, una domandina: ma i ragazzotti che inneggiano al duce sanno davvero cosa vuol dire essere di destra?
