Oltre il giardino

Lode del film di Hal Ashby (1979)

Premessa: il film Oltre il giardino narra la storia di un giardiniere analfabeta che viene scambiato per un guru della politica, mentre le sue dissertazioni botaniche vengono scambiate per metafore con le quali comunica il suo pensiero. Tratto dal romanzo Presenze dello scrittore polacco Jerzy Kosinski e interpretato da Peter Sellers, Shirley MacLaine, e Melvyn Douglas, è esso stesso una metafora della mediocrità della politica.

Ho seguito su Repubblica la serie di commenti di Giovanni Scipioni (Zig-Zag – Blog – Repubblica.it, quattro interventi) che mostra i punti di contatto tra il celebre film con Peter Sellers e la realtà politica odierna. “Quarant’anni dopo Chance, il nostro paese che, nel corso del tempo, ha visto arrivare ai gradini alti della società tanti giardinieri, oggi raccoglie i “frutti” di questo particolare declino intellettuale, portando ai massimi livelli tanti uomini delle piante targati Sellers”. Mi fa dire due cose, ovvie:

  • La realtà supera sempre la fantasia, e questo, purtroppo, è un esempio;
  • Il film va visto, perché non è solo interessante, è anche bellissimo.

Ma mi fa anche pensare che proprio quelle sono le parole decisive: un declino intellettuale in cui il parere degli sprovveduti la fa da padrone nelle scelte che avrebbero invece bisogno di competenza e di intelligenza. Non è difficile prevedere che il peggio abbia ancora da venire, anche se speriamo di non vederlo mai.

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