Elogio dell’ignoranza e dell’errore

Breve saggio di Gianrico Carofiglio

Errore e ignoranza sono visti nei loro aspetti positivi, ma GC non si ferma qui, ma parla anche d’altro: l’improvvisazione e la fortuna, legandoli tra loro.
L’aspetto positivo dell’errore è quello di permettere l’affinamento di un metodo o di una conoscenza: “Così non va bene, facciamo in un’altra maniera”. Occorre farsi fortI dell’errore e non dobbiamo mai cercare di nasconderlo.
E l’aspetto positivo dell’ignoranza è quello di definire il territorio della propria competenza, di circoscriverlo; se conosco questi confini, so anche entro quali limiti devo muovermi ed evitare di sconfinare in aree che non conosco.
L’improvvisazione può essere un modo giusto di comportarsi se sono pronto per farlo, se posseggo quelle basi da cui posso estrapolare e trovare soluzioni. Se non posseggo quelle basi, improvvisando posso solo andare incontro a disastri.
La fortuna è quello che può permettere di addivenire a soluzioni imprevedibili, come è avvenuto tante volte nella storia della scienza, ma per usufruire di queste occasioni bisogna essere pronti a farlo, a ragionare con mente aperta.
Tutto questo si può riassumere dicendo che occorre essere onesti con se stessi e con gli altri, ragionare senza incaponirsi eccessivamente nelle proprie convinzioni e non nascondere (e non nascondersi) quelle parti dei propri ragionamenti che mostrano delle falle.
Che dire? Sembra facile, ma forse non lo è così tanto. Quanti di noi sono pronti a seguire fedelmente questi pur ovvi concetti? E naturalmente a tutti noi viene da dire “ma io ho sempre fatto così”, salvo poi rendersi conto che non è vero.

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