Romanzo di Thomas Mann
Forse, devo rileggere I Buddenbrook, che lessi molti anni fa. Forse, non solo io, ma anche altri dovrebbero rileggerlo.
Il vecchio Johann, nei ricordi di quella lontana lettura, è religioso: la sua fede cristiana luterana lo fanno sentire vicino a Dio ed egli ringrazia Dio per tutto quello che di positivo la famiglia Buddenbrook riesce a realizzare e per tutto quello che di positivo a essa accade. I suoi successori si allontanano progressivamente dalla religione, e di pari passo procede la decadenza della famiglia, fino a quando Antonie rimane da sola con il suo odio e con le sue speranze.
E questo mi fa pensare a grandezza e decadenza di civiltà e imperi: la Grecia classica, forte tanto da respingere Serse fino a quando fu forte la fede negli dei dell’Olimpo (fino a Sofocle o poco oltre) e poi facile preda dei Romani; e Roma stessa, grande fin tanto che ebbe fede negli dei del Campidoglio (fino ad Augusto o poco oltre), e battuta prima dalle orde barbariche e poi dai Romani d’oriente.
E oggi, nel 21° secolo, emergono popoli che hanno fede in qualcosa, e decadono quelli che si comportano come i Romani del tardo impero e credono solo nel denaro. E domani, cosa accadrà? La società del futuro sarà lo sviluppo di quella attuale, o qualcosa di completamente diverso? E in cosa crederà l’intelligenza artificiale? Crederà in quello che le verrà suggerito, o si creerà essa stessa una propria fede?
E se queste fossero tutte balle? E se mi stessi sbagliando su tutto? Sì, devo assolutamente rileggere I Buddenbrook.