Film di Claudio Bisio
A Roma, nel 1943, quattro bimbi di dieci anni, il figlio di un gerarca fascista, quello di un commerciante ebreo, quello di un antifascista confinato e un’orfana ospite di un istituto religioso, nonostante la guerra, frequentano i loro giochi. Poi, un giorno, il bimbo ebreo scompare; gli altri sono convinti che i tedeschi si renderanno conto che il loro amico non ha nessuna colpa e decidono di andare a cercarlo, seguendo la ferrovia. Alla loro ricerca si pongono il fratello maggiore del bimbo fascista, ferito e imboscato, e una suora dell’istituto dove vive l’orfana. Tra avventure di vario genere, si giungerà ancora di fronte a un treno che va in Germania.
Il film di Bisio è un po’ leggero, nonostante l’argomento ostico, ma non si può certo dire che sia fatto male. Belle immagini, buoni dialoghi, gradevoli interpretazioni.