Film di Lee Isaac Chung
Una famiglia di immigrati sudcoreani, moglie, marito e due figli, stanchi di sopravvivere di sessaggio dei polli, si trasferiscono dalla California all’Arkansas, con l’obiettivo, scarsamente condiviso tra loro, di avviare una coltivazione in proprio e rivendere prodotti tipici dell’agricoltura coreana agli immigrati coreani delle grandi città. Presso di loro, arriva anche la mamma di lei, e i rapporti, già difficili, arrivano al limite del conflittuale. Minari è il nome di una pianta da insalata che la nonna semina indipendentemente dalla fattoria del genero. Contrasti a non finire, prima di un finale complicato, ma non infelice.
È un film dolcissimo, scritto e girato con maestria, con dialoghi curati nei particolari e immagini molto belle, con colori mai aggressivi. Lo abbiamo visto ieri, a villa Bottini, e ci è piaciuto molto.