Quando

Film di Walter Veltroni

Qualche anno fa, al teatro di Montecarlo un gruppo teatrale interagiva con il pubblico in maniera divertente insistendo sul fatto che erano tutti abbonati, per dire che in sala erano tutti anziani. Anche ieri sera al Centrale di Lucca sembravano davvero tutti abbonati. Ne è testimone il bagno del cinema, che a fine spettacolo ha ospitato a iosa spettatori dalla prostata ingrossata: pochi erano i nati dopo il 1980. Tutti nostalgici del PCI? Forse no, ma certamente molti erano ben disposti verso Walter Veltroni.

Tenerone, questo film. Bravi gli interpreti, non solo i principali, Neri Marcoré e Valeria Solarino, ma anche i comprimari, e belle, come sempre, le musiche composte o scelte da Mauro Pagani. La storia è semplice quanto surreale: un diciottenne, Giovanni, ha un incidente a Roma mentre si sta svolgendo il funerale di Enrico Berlinguer; perde conoscenza e si risveglia dal coma 31 anni dopo. Il mondo è cambiato, ma lui non lo sa e l’acquisizione di una nuova consapevolezza sarà lunga e, a momenti, anche difficile. Lo aiuta una giovane religiosa, Suor Giulia.

Sono due i momenti culminanti del film: il monologo di Suor Giulia che, alla domanda di perché abbia scelto di essere suora, risponde che, cercando un’amicizia disinteressata, l’ha trovata in Dio; e il monologo di Giovanni all’esame di maturità dato a quasi 50 anni, che di fronte alla richiesta dell’esaminatore di come abbia trovato il mondo al suo risveglio, dice che le ideologie erano sbagliate, ma gli ideali erano giusti e che continua a pensare che un mondo migliore sia possibile.

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